I convegno nazionale: una poesia di una nuova associata

Uno nuova associata, Alessandra di Arcore, ha voluto esprimere il suo pensiero con questa splendida e toccante poesia:

Rari ma non preziosi

Rari
non preziosi, ma soli,
soli nella lotta contro il male,
nella sofferenza del corpo e della mente,
soli ed incompresi,
soli nell’ignoranza di chi ci circonda.

Noi
fra la gente,
nelle corsie degli ospedali,
fantasmi in un prontosoccorso, in cui nessuno sa,
in cui nemmeno i medici sanno di cosa tu stia parlando.

E tu,
tu racconti di te,
della tua malattia,
di angoscie e dolori senza volto,
di quel demone che vive in te
e mai ti abbandonerà.

Il pensiero corre, senza catene,
si rifugia nel domani,
e poi da esso scappa,
nel timore della morte,
nella domanda di chi ti sosterrà.

Due anni sono trascorsi veloci,
giorni neri, vivendo nell’orrore del poi,
terrore del futuro,
e un grande timore,
il timore dell’ignoto,
perchè in pochi sanno,
e nessuno sa spiegarti ciò che accadrà,
nessuno schiarirà la nube nella tua mente,
una nube nera, che ti corrode, nella solitudine.

E poi voi,
sul mio cammino…
e la speranza in sei lettere,
ASIMAS,
e in quelle stesse lettere la salvezza.
Voce amica al di là di un telefono
la sola certezza, la vostra voce,
nuova, eppure familiare.

La solitudine fitta come nebbia
tutto a un tratto si dissipa,
svanisce,
e si alleggerisce il timore.
Il soffio di un vortice di emozioni
sussurra
mi dice che non sono più sola.
Molte braccia insieme per abbattere quel muro,
ora che rari non sta più per soli,
ora che soffriamo insieme.

Sale la nostra voce fino ad oggi soffocata,
come canto,
come eco
suoni lontani che si fanno più forti,
sono le nostre voci:
voci di speranza,
per tornare ad essere noi,
per tornare a credere nel domani.
Grazie, Alessandra, ci dai una ragione in più per proseguire il nostro impegno..